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Definizione di Sifilide
La sifilide è, per numero di contagi, la terza malattia sessualmente trasmessa più frequente al mondo.
Causata da un batterio noto come treponema pallidum, può essere trasmessa con qualsiasi tipo di rapporto sessuale e attraverso il sangue (anche da madre a figlio durante il parto).
Si caratterizza per diversi stadi di malattia. La sifilide primaria compare da 10 a 90 giorni dal contatto a rischio e si caratterizza per il cosiddetto sifiloma, una lesione ulcerativa, dura, rossastra e non dolente, che a livello genitale coinvolge generalmente il pene (ma può colpire ano, bocca, gola).
Dalle 2 alle 8 settimane dopo il sifiloma, lo stadio secondario, detto roseola sifilitica si caratterizza per la comparsa di lesioni cutanee rosate su tutto il corpo, generalmente superficie dei palmi delle mani e piante dei piedi, ad esclusione del volto, più o meno associate ad ingrossamento dolente e generalizzato dei linfonodi con febbre.
In assenza di terapia, le lesioni secondarie scompaiono spontaneamente, ma la malattia rimane nello stadio latente. A distanza variabile di tempo, anche di molti anni, la malattia può riaccendersi e dare manifestazioni tardive, le più gravi delle quali, anche mortali, sono a livello cardiovascolare e neurologico.
La terapia si basa essenzialmente sull’utilizzo di antibiotici – penicilline – per via parenterale. Fondamentale per la prevenzione utilizzare il preservativo per rapporti occasionali con partner di cui non si conosce lo stato di salute.
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