Vi siete mai chiesti quanto vive uno spermatozoo dopo aver raggiunto le vie genitali femminili?
La sopravvivenza dello spermatozoo al di fuori dell’organismo maschile che lo ha prodotto è un tema molto importante quando si parla di fecondazione e di periodo fertile.
Vediamo tutto quello che c’è da sapere, rispondendo subito alla domanda più importante.
Indice
Punti chiave
Lo spermatozoo può sopravvivere nelle vie genitali femminili fino a 48 ore.
I rapporti mirati sincronizzano i momenti dell’eiaculazione con il momento dell’ovulazione per aumentare la probabilità di fecondazione.
Non ci sono modi per aumentare la vita dello spermatozoo, ma uno stile di vita sano può migliorarne la maturità e la funzionalità.
Quanto sopravvive uno spermatozoo?
Uno spermatozoo può sopravvivere nelle vie genitali femminili fino a 48 ore.
Il primo problema, intanto, è arrivarci, dal momento che lo spermatozoo, una cellula lunga circa 60 micron (un micron è un millesimo di millimetro) deve percorrere una strada lunga 30-40 cm (cioè una lunghezza circa 100.000 volte superiore alla sua lunghezza).
Per capirci, è come se un uomo alto 1.80 dovesse percorrere a piedi 180 chilometri! Infatti, meno di uno spermatozoo su un milione riesce a raggiungere le tube di Falloppio, che saranno la zona di incontro con l’ovocita.
Dopo essere stati depositati in vagina, gli spermatozoi che riescono a superare il collo dell’utero possono poi sopravvivere per un periodo di 48 ore circa. Da qui in avanti, la progressione degli spermatozoi verso le tube è assicurata dai movimenti delle ciglia tubariche, oltre che dal movimento degli spermatozoi stessi.
Quando avviene l’ovulazione, gli spermatozoi riprendono la loro motilità (sospesa durante l’attesa dell’ovocita) e sono quindi attirati verso l’ovocita mediante fenomeni di chemiotassi, cioè da sostanze chimiche prodotte dall’ovocita che fungono da calamita per gli spermatozoi.

Dopo quanto muoiono gli spermatozoi in caso di raccolta in provetta?
In caso di spermiogramma (qui il nostro articolo sull’argomento) o di preparazione per tecniche di procreazione medicalmente assistita, gli spermatozoi vengono depositati in provetta.
All’interno della provetta di raccolta, gli spermatozoi devono essere conservati a temperatura ambiente (teoricamente tra i 20 e i 37 gradi) e trasportati al centro medico o al centro di fecondazione assistita per essere correttamente gestiti.
Nello spermiogramma, generalmente, gli spermatozoi devono essere consegnati tra i 30 e i 60 minuti dal deposito, per poter eseguire le prime valutazioni macro e microscopiche del campione.
Per ulteriori valutazioni a completamento dell’esame – valutazioni sulla concentrazione degli spermatozoi, la loro motilità e la morfologia – il campione può essere conservato in frigorifero fino al giorno successivo.
Quanto vivono gli spermatozoi all’aria?
Se gli spermatozoi non vengono depositati nelle vie genitali femminili, la loro sopravvivenza dipende sostanzialmente dall’apporto del plasma seminale.
Una volta eiaculato, il liquido seminale ha una fase di liquefazione, mediato dall’azione della glicoproteina PSA, che finalisticamente consente agli spermatozoi un migliore movimento con riduzione degli attriti (come se nuotassero in piscina, anziché in una palude fangosa, per intenderci).
La fase di liquefazione dura generalmente non più di 30 minuti. Dopo questa fase, il liquido seminale esposto all’aria nel giro di pochi minuti si secca, cosicché gli spermatozoi perdono rapidamente la loro vitalità.
Perché è importante conoscere la vita dello spermatozoo
La sopravvivenza dello spermatozoo nelle vie genitali femminili è il concetto che si utilizza nel colloquio con le coppie per dare delle indicazioni sui cosiddetti rapporti mirati.
Considerando che lo spermatozoo deve incontrare l’ovocita per fecondarlo, possiamo cercare di sincronizzare i tempi di incontro di spermatozoi e ovocita in base al ciclo mestruale.
Quest’ultimo, infatti, fa avvenire l’ovulazione all’incirca al 14º giorno del ciclo, e permette di calcolare la finestra di tempo in cui la sopravvivenza dello spermatozoo è fondamentale.
Quando avere rapporti ‘mirati’?
Il concetto di rapporti mirati è, quindi, una diretta derivazione della conoscenza del tempo di sopravvivenza degli spermatozoi nelle vie genitali della donna.
Tipicamente, si dice alle coppie che vogliono dei figli di concentrare i rapporti in una precisa finestra temporale:
- due-tre giorni prima della presunta ovulazione
- e due-tre giorni dopo, per coprire il periodo di variabilità che anche l’ovulazione può avere.
Domande frequenti
Quanto vive uno spermatozoo nel corpo femminile?
Una volta raggiunte le vie genitali femminili dopo il rapporto sessuale, gli spermatozoi che superano il collo dell’utero e raggiungono le tube di Falloppio in attesa dell’ovocita possono sopravvivere fino a 2 giorni dall’eiaculazione.
Cosa sono i rapporti ‘mirati’?
I rapporti mirati rappresentano un tentativo di aumentare la probabilità di incontro tra spermatozoi e ovocita e quindi di fertilizzazione e di successiva gravidanza, sincronizzando i momenti dell’eiaculazione con il momento dell’ovulazione. Considerando che:
– gli spermatozoi sopravvivono nelle vie genitali femminili fino a 48 ore dal loro deposito in vagina
– l’ovocita può essere fecondato nel giro di massimo 24 ore
– l’ovulazione avviene generalmente al 14° di un ciclo mestruale regolare (fatte salve variazioni di qualche giorno prima o dopo nelle irregolarità mestruali)
i rapporti possono essere mirati in una finestra tra il 12° e il 16° giorno del ciclo mestruale.
Esistono modi per aumentare la vita di uno spermatozoo?
Lo spermatozoo purtroppo non può vivere troppo a lungo; quindi non abbiamo metodi per farlo vivere “di più”, ma possiamo farlo vivere “meglio”: con abitudini di vita regolari, cioè non fumando, con un’alimentazione sana a base di frutta e verdura, con attività fisica regolare, lo spermatozoo risulterà più maturo e più funzionante. Inoltre, eiaculazioni regolari (senza astinenza eccessive, superiori ai 7 giorni) consentiranno di avere spermatozoi sempre “giovani” e non in fase di smaltimento.

Dr Massimiliano Timpano
Urologo e AndrologoSpecialista in Urologia e perfezionato in Andrologia con il conseguimento del Master universitario di II livello presso l’Università degli Studi di Torino, di cui oggi è Docente